Affannato, il messaggero arrivò davanti a Roberto Roberto Guinigi, e si chinò offrendogli una busta di pergamena fermata con un sigillo con la forma della fregata a tre alberi del Capitano Giancarlo Annapoli   Nella lettera c’era scritto:

– sopra alla quale era stampata la lettera “E” in onore della nave da guerra lucchese, Elsie

Nella lettera c’era scritto:

“Signore Guinigi,

“Ci abbiamo messo meno di tre settimane per viaggiare da Viareggio a Madeira, grazie ai venti favorevoli e all’assenza di bufere, corsari o altri elementi sfavorevoli.

“Una volta ancorati nel porto di Funchal il 23 ottobre 1319,

Carlo Pellerini ha ingaggiato 20 guide locali, secondo le sue istruzioni, per accompagnarlo insieme ad una squadra di botanici ed escavatori, sú per la giungla della montagna alla ricerca della leggendaria levada di Tanner e delle querce di Reba tanto rare che desidera.

“Il mio guardiamarina Usna ed io pensavamo che il nostro lavoro in Madeira sarebbe stato completato nel miglior modo possibile a bordo piscina presso l’albergo Reid’s Palace, dove potevamo contemplare le previsioni del tempo e rifocillarci  prima del viaggio di ritorno.

Dopo tante settimane ansiose sulla piscina a bere prosecco, abbiamo avuto notizie dal signor Pellerini alcune sono state notizie buone ed altre non tanto buone.

“Il bello è stato che il signor Pellerini e la sua squadra  di spedizionieri sono stati molto fortunati e hanno trovato, scavato, e portato a Funchal due alberi esemplari di querce Reba sani e belli!  Le nostre guardie li sorvegliano 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana – nessuna sfortuna li toccherà!

“La notizia meno bella è stata che le querce Reba hanno avuto l’effetto di convincere Usna e tanti dei nostri marinai che la nave da guerra Elsie sia strapiena di babbuini e scimmie! Usna e l’equipaggio stanno montando continuamente sulla Elsie per parlare con i babbuini e le scimmie immaginarie! Santo cielo, stanno persino trasformando la coffa in una casa sull’albero!

Date le circostanze, Le chiedo urgentemente di mandare le Sue istruzioni per come procedere.                                

“Suo devoto servo, 
Capitano Giancarlo Annapoli
30 November 1319”

Allarmati, tutti gli ospiti dei Guinigi alla cena per la vigilia di capodanno si zittirono e guardarono Roberto Roberto che stava leggendo la lettera che era ovviamente tanto importante.

Finito di leggere, Doppio R Guinigi piegò la lettera con cura e la mise nella tasca davanti della sua giacca da sera.  Sorrise, alzò le mani per aria e guardò i suoi ospiti.  Disse:

“Questa missiva non mi da preoccupazioni.  Non preoccupatevi! Festeggiamo. Buon anno a voi tutti! Godiamoci questa festa straordinaria!  Gigi, mi accompagneresti?  Brindiamo al 1319 – un’annata eccezionale per la famiglia Guinigi!

Con questo, tutti gli ospiti sorrisero e si rilassarono, alzando i bicchieri bellissimi al brindisi di Doppio R.  “Viva i Guinigi!” esclamarono.

Ei, eccomi, sono CiCi.

A questo punto, vi avrò convinto che i Guinigi storicamente non hanno avuto un  successo eccezionale senza pensare ad ogni eventuale possibilità quando stavano pianificando, non è vero? 

Delle volte per gli affari bisogna pensare a come evitare rischi inevitabili, e per certe occasioni i Guinigi si tenevano d’intorno “impiegati speciali” addetti ad usare i loro talenti eccezionali in caso di urgenza.  

Capite cosa voglio dire?

Dunque quello che non sapevate e che io ho tenuto segreto per sorprendervi, è che  Doppio R Guinigi subito dopo aver pranzato da Leo con il suo caro amico Gianni Nespolo, convocò al Palazzo Guinigi un suo impiegato “speciale”

Nicoletta “Nik-Nak” Polenta.

Sarò onesta: uno dei talenti speciali di Nik-Nak era la sua capacità di rubare qualsiasi cosa da qualsiasi parte. 

Era una ladra patentata, super furba e senza paura.

E i suoi servizi erano altro che economici.

Dandosi delle arie, Nik-Nak Polenta entrò nel palazzo Guinigi come se ne fosse la padrona. Girottolando, notò almeno dieci diverse opere d’arte favolose che avrebbe voluto rubare.

Non ci pensare neanche per un attimo!

le avvisò Doppio R Guinigi quando Nik-Nak entrò nel suo studio favoloso. “Se manca persino un portacenere da ora a cinque anni in poi, ti farò ammazzare.  Capito?”

“Ho capito assolutamente” rispose Nik-Nak tranquillamente, sedendosi davanti alla scrivania enorme di Doppio R Guinigi.

“Ha bisogno di me per qualcosa di interessante, signore?”

Doppio R Guinigi venne subito al punto: “Stanotte, te e dieci dei miei soldati partirete a cavallo per il castello di Sintra nelle vicinanze di Lisbona in Portogallo.  In quel castello c’è un tomo che si chiama Guida alle levade oscure, pubblicato da Enrico, conte di Portogallo, nell’anno 1119.

Voglio che tu trovi quel tomo, e che tu faccia una copia precisa della pagina 3029 che tratta delle querce Reba, poi mi devi immediatamente portare quella copia. 

“La mia zecca ti attende con 500 monete d’oro della repubblica che puoi usare per comprare, supplicare, corrompere o trovare altri modi per penetrare il castello.

L’obiettivo è semplice: devi portarmi una copia di quella pagina 3029 entro 60 giorni, non importa come!  Sarai protetta dalla famiglia Guinigi per questa missione, dunque non mollare mai! Hai capito?”

“Assolutamente, Signore!” rispose Nik-Nak alzandosi e andandosene dandosi ancora delle arie.

Accidenti, quant’è brava, pensò Doppio R. Poi Doppio R chiamò il suo capo guardie: “Raddoppi la sicurezza al perimetro del palazzo immediatamente – e per sempre!” 

Nik-Nak Polenta capiva che con Roberto Roberto Guinigi si trattava sempre sul serio.  Partì subito quella notte al galoppo con i soldati di Doppio R.

Arrivati al castello di Sintra tre settimane dopo, corruppe tre guardie e quattro altri impiegati del castello, copiò la pagina 3029 del tomo e partì per tornare a Lucca arrivandoci in meno di 45 giorni. 

Era davvero degna della sua reputazione

Bussando alle porte del palazzo Guinigi, Nik-Nak entrò nello studio del signore, e dette personalmente in mano a Doppio R la pagina 3029 del tomo.

Doppio R Guinigi lesse pagina 3029 con cura, fermandosi sullo scritto finissimo in fondo alla pagina che dovette decifrare con una lente d’ingrandimento d’oro.

Quando finì di leggere la pagina, Doppio R Guinigi sorrise con soddisfazione e disse a Nik-Nak:

“Brava!

Sei stata bravissima davvero!”

Doppio R chiamò il capo della zecca.  Indicando Nik-Nak Polenta, Doppio R comandò: Dia a questa signorina una gratifica di 500 pezzi d’oro della repubblica – se li è guadagnati!”

In fondo alla pagina 3029 del tomo, dove si trovava un’iscrizione così piccola che ve l’ho ingrandita per non obbligarvi a leggerla con una lente d’ingrandimento, c’era scritto:

“Attenzione: Chiunque passa più di un minuto nelle vicinanze delle querce Reba rischia veramente di subire una reazione allucinogena profonda, spesso caratterizzata dall’illusione di essere circondati da babbuini e scimmie, che fa sentire il desiderio di costruire e vivere in case sugli alberi.

“Questa reazione allucinogena può durare persino 19 anni e diciannove giorni e può distruggere le vite delle persone afflitte come quelle delle loro famiglie.

“L’unica cura per questa reazione allucinogena è di far mangiare alle vittime la zuppa tradizionale lucchese di farro fatta con fagioli borlotti ed olio extravergine provenienti da non più di 15 chilometri dal centro di Lucca, alla quale zuppa vanno aggiunti i seguenti ingredienti:

·  precisamente tre chicchi di uva secca da un buccellato tondo del Taddeucci di Luccaa

·  precisamente un bicchierino di rhum del Nardini di Barga”

Prima di lasciare Lucca per Viareggio, Carlo Pellerini fu chiamato al palazzo Guinigi per una riunione con Doppio R

Doppio R gli disse: “SIediti e ascolta con cura Pellerini.  Quando arrivi a Madeira e trovi delle querce Reba, non trascorrere personalmente più di 45 secondi nelle loro vicinanze.

“Se il capitano Annapoli, il suo guardiamarino Usna, o qualsiasi membro del loro equipaggio sembra aver perso la testa – non farti prendere dal panico – neanche se dicono di vedere babbuini o scimmie o roba simile.

“Devi semplicemente mescolare insieme tutti gli ingredienti in questa speciale cassa marina che ti presento con diversi galloni di acqua, e cuocere il tutto finché diventa una bella zuppa, e poi darne ad ogni persona afflitta.”

“Signor Guinigi, io ….” Pellerini protestò.

“Gradisci lavorare per la mia famiglia, Pellerini? Se non fai precisamente quello che ti ho indicato, finirai a chiedere elemosine di avanzi dei maiali a Pistoia appena tornato da questa crociera.  Hai capito?”

“Ho capito assolutamente, signore! E come ha comandato, sarà fatto!” rispose Pellerini, confuso ma entusiasta lo stesso.

Ei, eccomi, sono CiCi.

Allora, come vi ho raccontato, i Guinigi sapevano prevedere ogni possibile eventualità, non è forse vero?

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