Il 9 agosto 2022 Luccalife.com ha avuto il piacere di intervistare il ​​neoeletto Sindaco di Lucca Mario Pardini nel suo ufficio di Palazzo Orsetti.

Il suo dinamismo, intelligenza e approccio considerato al governo della città è eccitante e fresco.

Se leggi questo, siamo sicuri che sarai d’accordo con noi….

Il testo della nostra intervista con Sindaco Mario Pardini è divisa in due parti. Qui troverà informazioni sulla sua vita personale. Mentre nella seconda parte, che segue, si tratta della sua Politica.

PARTE PRIMA – Chi è

Ha conosciuto Justin Bieber al Summer Festival?

No, no l’unico cantante che ho conosciuto è stato Zucchero perché è stato il più alla mano – è venuto nell’aria dove c’era la cena. Quindi era in mezzo alle persone.  Gli altri cantanti si vede hanno preferito stare con la famiglia evidentemente.  [Con] JB, c’era la moglie, ha salutato e poi è andato via. Io non sono andato a cercarli…

Qual’è la sua musica preferita?

Io sono un musicista, musicista è una parola…  diciamo io strimpello il pianoforte e la batteria. Anch’io ci avevo un gruppo musicale quando ero in Argentina, con il mio socio. Io scrivevo la musica delle canzoni e suonavo il pianoforte, e lui scriveva i testi e cantava. E abbiamo avuto anche due canzoni alla radio in Argentina – radio di Mendoza – suonavamo con degli musicisti argentini.  Su YouTube ci sono ancora dei miei concerti.

Bisogna cercarli!  Come si chiamava il complesso?

Si chiamava SNOb. Se si scrive SNOb e Mendoza, vengono fuori tre video: DOSCIN CIN, e AS YOU WANT ME. Purtroppo si sta parlando del 2006 o 7 – è passato un po’ di tempo.  Quindi la mia musica preferita diciamo così è la musica Rock melodico.

Mario Pardini suona il keyboard con i musicisti del loro complesso SNOb in Mendoza, Argentina.

Chi è il suo attore preferito?

Ricardo Darín: è argentino, è bravissimo – è nel film Argentino che ha vinto l’Oscar, si chiama Il segreto dei suoi occhi

Secondo me è bravissimo. Sarebbe bello venisse a Lucca: vediamo se il Lucca Film Festival ci riuscirà un giorno.

Da dove nasce la sua passione per il cinema?

Da piccolo mi divertivo a fare film con la telecamerina, non mi ricordo, 8mm o 35mm – quelli che si avevano a casa – duravano 3 minuti e mezzo i video.  Le portavo poi da Mimmo all’Alcide a sviluppare, e aspettavo, che ci voleva una settimana, mi ricordo perché arrivassero, e poi c’era il proiettore, c’era tutto il rito.  

Quindi insomma, nasceva dal film Argento. Il mio mito era Profondo Rosso, il film che poi era diventato ancora più mitìo per me perché non me lo facevano vedere i miei genitori perché ero troppo piccolo. E allora c’era un mio amico che l’aveva visto ed io quindi l’ho idealizzato e finalmente quando lo potuto vedere, che avevo, non so, 12 anni, non mi ricordo, poi alla fine l’avevo talmente mitizzato ma non sono rimasto deluso, ancora oggi penso che sia fondamentale.

E’ ancora il suo film preferito? 

Di quel genere sì

Ha mai sognato di fare l’attore?

No, io volevo fare il regista. Il mio sogno. Io in realtà non so come mai alla fine sono qui, perché io son sempre stato dietro le quinte, mi piaceva più stare dietro le quinte, poi evidentemente ho dovuto metterci la faccia.

Parliamo di questa bellissima famiglia che vedo alla sua foto…

Mia moglie, Claudia ed i bimbi.

I bimbi sono orgogliosi del loro padre sindaco?

La mia figlia che ha sei anni, lei sì, secondo me, è già molto orgogliosa – lo vedo.  Il mio figlio è ancora piccolo, però, insomma, quando sono venuti qua gli piacevano le stanze – ha tre anni.

Sua moglie avrà un ruolo pubblico?
No, la mia moglia, diciamo così, io devo ringraziarla perché anche lì, se non c’era lei, io non sarei qua, perché lei ha tenuto la famiglia nei mesi che io ero impegnato nella campagna elettorale.  Quindi se mia moglie vorrà un ruolo dopo, questo lo dovrà dire lei, mia moglie deciderà lei ovviamente.  Però il suo ruolo fin ad ora è stato fondamentale per sopportarmi fino ad oggi, per aiutarmi con la famiglia, con i bimbi. Comunque sono stati mesi molto intensi che io sono stato molto assente.  E meno male c’era lei a compensare.

L’Argentina va molto a Lucca in questi giorni

Io ci sono vissuto dal 2005 al 2014 praticamente fisso.  Poi prima della pandemia, ci viaggiavo ancora 3 o 4 volte all’anno.  

Ha ancora interesse in Argentina?

Sì, prima facevo il vino e quello dal 2005 al 2017.  È stata venduta l’azienda nel 2017 ad un gruppo grande multinazionale che ha interessi in Italia, in Russia, ed in Argentina a punto.  E poi io c’ho ancora un’azienda agricola, che però ormai non seguo più perché dalla pandemia in poi, non sono più stato in Argentina, solo una volta a marzo nel 2020.  Quella diciamo è un’azienda agricola che produce uva e che in questo momento è gestita da altre persone.

Ha speranze di tornare in Argentina?
Fino al 2032 – no.  Magari in vacanza ci tornerò, ma non ho più interessi.

Il mio socio era un ragazzo italiano che è il mio amico da quando siamo nati, che è stato il mio socio nel progetto [vinicolo per] primo, e poi un socio Argentino – eravamo tre in quest’avventura.

Come avete fatto a cominciare questo progetto?

E’ stato un caso, perché io prima vivevo a Londra.  Io sono stato a Londra dal 2002 alla fine del 2004 inizio 2005 e lavoravo in finanza, quindi niente in che vedere.  Andai in vacanza in Argentina con questo mio amico che era un giornalista che doveva intervistare un enologo italiano famoso, ed io l’accompagnai perché avevo fatto un corso di videomaking a Londra. Cioè lavoravo in finanza però la sera facevo questo corso.  

Lui mi chiese se andavo a fare una vacanza di base però anche a riprendere l’intervista che gli serviva. Quindi con la scusa di andare a fare l’intervista, andai in vacanza in Argentina e mi sono innamorato di quel paese bellissimo. 

Poi c’erano tutta una serie di condizioni economiche favorevoli al 2004.  

Feci nel novembre del 2004 il primo viaggio, ed allora si valutò che se trovammo la possibilità di fare quest’investimento – e poi l’abbiamo trovata – era un buon momento.

Infatti abbiamo avuto ragione perché poi l’Argentina è di nuovo esplosa in positivo.  Poi l’Argentina è un pendolo – va su, va giù – però siamo arrivati quand’era giù ed abbiamo visto una grande crescita nel mondo del vino, poi in realtà è stata stabile perchè è diventata una delle capitali del mondo del vino, Mendoza. È uscito un articolo di Wine Spectator dicendo che Mendoza è al pari di Firenze ed è al pari di San Francisco, come capitali del mondo del vino, quindi è diventato un posto consolidato.

Quale vino consiglierebbe comprare dall’Argentina?

Dall’Argentina è importante che sia Malbec o Cabernet Franc – sono i migliori.

Poi le marche sono tantissime, e sono anche tanti amici, quindi non ne scelgo uno in particolare. Oggi vi consiglio i vini di Lucca.  Sono tornato lucchese con la bandiera di Lucca a Marlia.

Perchè venir via dall’Argentina?

Per amore.  Perché ho conosciuto mia moglie che è di Lucca e sono tornato a Lucca felicemente, poi sposato.  Alla fine il destino mi ha portato qua e non ci sono state le condizioni per fare la famiglia là ecco. E sono tornato io qua se no, non sarei qui in questa stanza. 

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