Sono un gattino.
Mi chiamo CiCi, ma delle volte mi chiamo la quarantina perché sono nata a Castiglione di Garfagnana nel bel mezzo della pandemia.
La capannina che chiamavo casa e’ stata fantastica per una settimana
ma poi la mia padrona, Grace, mi ha subito portato
nella bella città murata di Lucca.
Allora scommetto che vorresti sapere cosa ne penso…
Prima di tutto, mi piacciono i fossi…
Infatti, mi piacciono così tanto che vorrei andare a nuotarci subito.
Ma sto pensando a come poter fare pubblicità al mio primo tuffo – vorrei attirare tutte le reti della televisione. Credo che mi vorrebbero per un“reality show”…
Forse potrei convincere una bellissima bimbina a passeggiare lungo i fossi con la sua mamma,
tenendo uno di quei buccellati tondi e poi, tutto ad un tratto la piccola griderebbe:
“Mamma, il buccellato vuol fare una lezione di nuoto!”
e cosí dicendo, tirerebbe il buccellato in aria verso il fosso — ma, come un fulmine, apparirei e farei un salto dal ponte per chiappare il buccellato in bocca un attimo prima di finire a sguazzare nel fosso!
Ma “nessun problema” perché il buccellato starebbe a galla ed io lo userei come un salvagente rotondo!
Credo che quella bellissima conduttrice della RAI ne andrebbe matta,
ed su YouTube il video diventerebbe virale! Non ho paura di essere arrestata, non sarebbe possibile perché non ho mai visto indicazioni che vietino ai gattini di nuotare nei fossi, specialmente d’estate quando fa caldissimo, non e’ vero?
Un’altra cosa che mi piace tanto sono i cappelli dei bersaglieri.
Ne voglio uno. Veramente ne voglio portare uno tutte le mattine quando sono sull’altana. Il sole che si alza, i gabbiani che gracchiano come fanno sempre,
le campane di San Paolino che suonano,
ed io che me ne sto in piedi bella dritta sul davanzale dell’altana, splendida nel mio cappello da bersagliere, angolato per meglio trasmettere la sicurezza e l’orgoglio che sento per la repubblica… si’!!!!
In realtà, sú sull’altana, il mio piacere segreto e’ ascoltare i lucchesi che seguono le partite di calcio che i rossoneri stanno vincendo. Si’, l’ho detto: vincendo, e vincendo ancora!
Perdere e’ per Pisani! Non per Lucchesi!
E allora come faccio, dato che lo stadio e’ a due chilometri dall’altana?
No problem — le mie orecchie sono fantastiche!
Mi metto a sedere super-immobile sul davanzale della finestra di cucina e con gli orecchi puntati verso lo stadio posso sentire la partita ed i tifosi come se ci fossi anch’io.
Ecco cosa sento:
E’ un bellissimo divertimento!
La cosa che mi piace più di tutto e’ che c’è un tifoso lucchese che ogni cinque minuti urla: “LU – CA – A – A – A – A – A – A – A – A!!!!!!!!”
Ed io divento così eccitata quando fa così che salto dalla finestra e corro per l’appartamento come se fossi matta, sono così eccitata! Alla fine della partita, sono letteralmente esausta, cosicché crollo e dormo tutta la notte.
Ma insomma, cosa faccio tutto il giorno mentre la mia dolce padrona, Grace, e’ fuori a fare giri di mura o a festeggiare con gli amici?
Quasi sempre scrivo il mio stupendo nuovo romanzo. Spero che ti piaccia!
Il romanzo comincia con una bellissima ragazza e le sue tre amiche che si stanno abbronzando sulla spiaggia di Viareggio un bel sabato di luglio,
e si stanno abbandonando al ricordo di quanto si sono divertite d’inverno a fare le majorettes alla parata di Carnevale.
Il nome della ragazza e’ Wendy.
Gli asciugamani delle ragazze sono stesi un po’ vicini uno all’altro perché hanno tutte avuto risultati negativi per il virus, ma dato che non si fidano di tutti gli altri sulla spiaggia, si sono messe mascherine colorate di un rosa allegro, che purtroppo coprono i loro visi carini.
Due bei giovanotti camminano verso di loro.
Uno indossa una maglia della squadra di hockey: Chicago Blackhawks,
mentre l’altro ha un cappello da bersagliere.
(No – scherzo – non porta un cappello da bersagliere, ma adoro quei cappelli, ok?)
Il secondo giovanotto è atletico e non ha la camicia. (Potete usare le vostre immaginazione, signore 😉
Mentre si avvicinano, il tifoso dei Blackhawks dice con una voce chiara: “Te lo dico DeDo, il mio drone e’ cosi buono che potrebbe…” e poi i due giovanotti notano le quattro ragazzine carine sui loro teli da mare, e si fermano immediatamente.
Le ragazze si mettono a ridere, ed i ragazzi esitano.
“Il drone potrebbe fare cosa?” dice Wendy scherzosamente.
“Il drone ti potrebbe portare una bellissima rosa dalla cima della torre Guinigi a Lucca fino a questa spiaggia, se solo mi facessi intravedere il tuo viso!” risponde il giovane col soprannome DeDo.
Tutti si guardano.
In quel momento, il bagnino, un omone con un’abbronzatura permanente che regna su questa spiaggia da oltre 20 anni, interviene e dice a voce alta e forte:
“Avete tutti sentito cos’ha ordinato il sindaco Pancaccini! Sono vietate gli assembramenti di più di cinque persone! Andatevene, giovanotti, non vorrete andar a finire all’ospedale!”
DeDo guarda Wendy con occhi imploranti. Poi lui ed il suo amico si girano lentamente e riprendono a camminare. Ma all’ultimo secondo, Wendy nota un tatuaggino allegro sulla spalla destra di DeDo, dove c’e’ scritto Caffe’ la Soave, col disegno di un piccolo budino di riso e sotto l’indirizzo: via Burlamacchi 19, Lucca.
“O wow,” ride l’amica di Wendy che si chiama Michaela. “Lo sai che tuo padre si scatenerebbe se solo sapesse che parlavi con un tizio di Lucca, non parliamo di cosa farebbe se tu ricevessi rose da lui con un drone!”