Ei, eccomi, sono CiCi.
Dopo aver letto di come Roberto Roberto Guinigi abbia scansato il potenziale disastro del Progetto BRENDA, e di come la sua zuppa speciale di farro abbia risolto la crisi a Madeira, forse penserai: tutti i problemi in questo racconto si risolvono grazie alle geniali capacità di Doppio R Guinigi e del suo talento per anticipare ed evitare ostacoli, vero?
Però bisogna ripensarci…
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I pisani — ai quali il Duca Castracani spesso dava il soprannome “nutrie” delle piane meridionali di Lucca — non erano scemi.
I pisani erano furbi assai: avevano le spie ed erano avversari degni dei lucchesi.
Nel 1284, nella drammatica battaglia della Meloria, i pisani furono
sconfitti duramente da una lega che includeva i genovesi, diminuendo significamente la loro potenza marittima,
ma Pisa restava orgogliosa e determinata a non chinarsi ai lucchesi, fiorentini, senesi o qualsiasi altro loro nemico toscano sulla terra ferma.
Infatti, il brillante generale pisano, Uguggione della Faggiuola
sconfisse i fiorentini nella battaglia di Montecatini nel 1315, una vittoria fenomenale per le nutrie pisane.
Dopo quella vittoria, della Faggiuola ed i suoi compagni pisani sentirono una voglia incontenibile di battere i lucchesi!
L’opportunità avvenne nel tardo 1319 quando le migliori spie pisane operanti a Lucca dissero a della Faggiuola che al tenente dei Guinigi, Carlo Pellerini, era stato ordinato di completare una missione segreta all’isola di Madeira,
e che era partito insieme al capitano Giancarlo Annapoli, su una nuova fragata lucchese
per riportare da Madeira un’arma paurosa chiamata: quercia Reba.
La relazione delle spie –esclusivamente “Solo per gli occhi di UDF” — conteneva speculazioni che l’arma “Reba” fosse una catapulta di quercia gigantesca capace di tirare buccellati enormi di ferro nella direzione di Pisa, buccellati capaci di battere e finalmente distruggere la torre pendente!
Della Faggiuola si incendiò, arrabbiatissimo! Iniziò un colloquio urgente fra tutti i capi della repubblica di Pisa.
Della Faggiuola propose di assumere tutti i bei giovani pisani da 19 a 29 anni che non erano fidanzati. Proponeva di mandare questi fusti ad affollare le spiagge della toscana vicine a Lucca,
lì avrebbero fatto finta di essere amanti della spiaggia, interessati a nuotare, alla pallavolo, ai pesi liberi e ad allenarsi, a divertirsi al mare e a fare passeggiate.
Ma quest’entusiasmo per il mare sarebbe stato tutto una messa in scena, perché questi giovanotti pisani avrebbero avuto il dovere di avvertire Della Faggiuola della presenza di una nave da guerra lucchese ancorata sulla costa di Viareggio, Marina di Pietrasanta, Lido di Camaiore, Forte dei Marmi o dovunque vicino a Lucca. Vista la nave, dovevano fare tutto il possibile per naufragare, bruciare o in qualsiasi modo distruggere le querce “Reba.”
Ad ognuno erano state promesse cento monete d’oro della repubblica di Pisa se avessero avuto successo a distruggere il carico della “quercia Reba.”
Della Faggiuola chiamò il piano “Pantera morta!”
Il piano Pantera morta! fu approvato dai signori della repubblica pisana con un voto di 19-0, e tante bottiglie di vino buono furono consumate anticipando l’umiliazione dell’arrogante cervello Roberto Roberto Guinigi e il suo pupazzo Duca Castruccio Castracani!
Ma sfortunatamente per i pisani, non tutto andò secondo i loro piani.
Ma non a causa di uno stratagemma brillante del Doppio R Guinigi.
Onestamente, il piano pisano andò in pezzi perché le ragazze lucchesi alla spiaggia erano talmente belle che i fusti pisani non potevano ignorarle!
Le giovani lucchesi erano favolose!
Erano divertenti!
Erano vivaci!
Erano allettanti!
Erano semplicemente FAVOLOSE!
I poveri pisani si sdraiarono sulla spiaggia con l’intenzione di passare il tempo guardando languidamente il mare in cerca di un segno del fregetto lucchese che si avvicinava – avevano intenzioni buone.
Ma dopo poche ore, furono totalmente distratti!
I fusti pisani passavano le giornate oziando sulle sdraio, chiacchierando e ridendo con le bellissime giovani lucchesi!
I fusti se ne stavano nei caffè e nei bar a parlare e ridere con le bellissime lucchesi!
I pisani mangiavano cacciucco delizioso, pasta, panini, ed altri pranzi favolosi, ed anche altre cene favolose, flirtando con le bellissime giovani lucchesi!
Rimanevano in giro fino a tardi, ballando e cantando con le bellissime giovani lucchesi
e poi dormivano fino alle 11 o mezzogiorno il giorno dopo!
E quando finalmente si svegliavano, andavano ai caffè per riempirsi di cappuccini e budini di riso, in uno sforzo di svegliarsi bene assai per passare la giornata
a caccia delle bellissime giovani lucchesi!
Dunque, quando tutto ad un tratto la nave da guerra lucchese, la Elsie, arrivò una bella mattina a Viareggio, e gettò l’ancora alle 8,
l’equipaggio del capitano Giancarlo Annapoli scaricò efficacemente due bellissimi e sani esemplari di querce Reba dalla barca che furono immediatamente trasportati a Lucca,
sorvegliati da 200 delle migliori guardie di Roberto Roberto Guinigi
– ma nemmeno un singolo pisano era sveglio per esserne testimone!
Apparentemente “Pantera morta!” il piano tanto geniale delle nutrie pisane aveva avuto tanto successo quanto il loro piano di raddrizzare la torre pendente, che rimane pendente sino ad oggi.
Nel momento in cui il capitano Annapoli ed il suo spensierato mezzo marinaio Usna entrarono da porta Sant’Anna con le due querce Reba,
Roberto Roberto Guinigi, la sua bellissima moglie Gigi ed il suo piccolo figlio Paolo, insieme a 50 dei suoi sottotenenti e un migliaio di cittadini lucchesi riuniti, applaudirono il loro arrivo!
Alto ed estremamente bello, Roberto Roberto Guinigi si mise davanti alla folla su una piattaforma alta ed elegante con una vista delle mura ancora in via di costruzione.
Alzò tutte e due le braccia, e la folla enorme si chetò. Con una voce chiara, Doppio R Guinigi annunciò a tutti:
“Oggi, 10 aprile 1320, è un giorno importantissimo nella storia lucchese!
“Queste querce Reba faranno onore alla nostra città dalla cima della torre Guinigi, da ora e per sempre! Ognuno di voi è invitato a salire in cima alla torre Guinigi da oggi per nove giorni — fino al 19 aprile — potrete godervi la vista e le querce Reba, ed ognuno di voi che lo farà riceverà una moneta d’oro della repubblica di Lucca se quando sarà in cima alla torre griderà:
“LUCCA LUCENSIS!”
La folla impazzì, applaudendo e gridando lodi per la famiglia Guinigi!!!!!