L’IMPRESSIONISMO ALL’ITALIANA
Una rara e sorprendente opportunità per intravedere l’evoluzione di Plinio Nomellini, maestro della luminosità
E` facile e piacevole raggiungere Seravezza da Lucca — in 30 minuti sull’A11 si può sfuggire la città per piaceri culturali e gastronomici in un ambiente di montagna.
Prima di decidere quando visitare, vi consigliamo di controllare le ore in cui il museo e` aperto e se e` possibile combinare la vostra visita a questa bella mostra con una cena eccezionale al Circolo ARCI in Solaio. Non piu` un vero circolo politico, e` una trattoria con tanto successo che una prenotazione e` assolutamente necessaria il weekend. Anche se l’affresco di Che` Guevara che vi saluta all’entrata vi sorprende, non sorprenderà` mai di più dei tordelli alla lucchese fatti in casa — i quali sono quasi` buoni come quelli della nonna…
Le esperienze di guerra e dittatura hanno motivato tanti artisti a creare esortazioni contro gli orrori e la disperazione generati dalla politica. A contrasto — Plinio Nomellini, il soggetto di una retrospettiva della Fondazione Terre Medicee a Seravezza, ha trovato l’ispirazione di celebrare la bellezza di momenti e di soggetti quotidiani della vita.
Grazie alla mostra PLINIO NOMELLINI – Dal Divisionismo al Simbolismo verso la liberta` del colore a cura di Nadia Marchioni, uno può apprezzare quadri da collezioni private mai prima esposti, ed anche lavori dall’Archivio Nomellini a Firenze e gli Uffizi. Nonostante che il pittore fosse rinomato e rispettato in italia per tutta la sua carriera, come anche oggi, Nomellini, come i macchiaioli che lo guidarono, sono per lo più sconosciuti fuori d’italia. Questa stupenda collezione offre un’opportunità` eccezionale per conoscere l’evoluzione del Nomellini come pittore.
Durante il percorso della sua lunga vita (1866-1943) Nomellini sintetizzo una sensibilità` romantica con pennellate pointilliste ed intensità espressionista, tutto perlebrare la famiglia ed amici in paesaggi bucolici, nonostante periodi di euforia e di miseria dovuti all’unificazione, guerre, crisi economiche e dettatura.
Amici di punti di vista molto divergenti come il poeta romantico Giovanni Pascoli, il decadente attivista Gabriele d’Annunzio, Giacomo Puccini, futurista Lorenzo Viani, Grazia Deledda, premiata col Nobel per la letteratura, e macchiaiolo Giovanni Fattori, frequentarono tutti i saloni del Nomellini e lo influenzarono. Un espositore frequente alla biennale veneziana, “Nomellini è stato l’artista che più coraggiosamente ha introdotto nel nostro paese lo studio della pennellata divisa, mutando dal pointillisme francese la teoria dell’accostamento dei colori puri sulla tela, e piegandola ad un linguaggio assolutamente personale,” secondo la Marchioni.
Le tele del Nomellini sono luminose e spesso gigantesche, capaci di immergere l’osservatore in un mondo gioioso e quasi mitico. Come osserva Carlo Sisi, presidente del comitato scientifico della mostra, l’ordinamento cronologico della mostra permette a visitatori di intravedere l’evoluzione della visione del maestro che cerca di esprimere la “profonda, commossa, misteriosa” natura dello spirito umano.
LA FONDAZIONE TERRE MEDICEE ha presentato: PLINIO NOMELLINI – Dal Divisionismo al Simbolismo verso la liberta` del colore ~ A cura di Nadia Marchioni
La mostra chiuse il 5 novembre 2017 Palazzo Mediceo ~ Seravezza (U)