Mentre i giovanotti si allontanavano a piedi sulla riva, Wendy e le sue amiche li guardavano e ne parlavano: “Quel ragazzo, DeDo, deve andare tanto in palestra!” disse Wendy, e tutte fecero cenni di approvazione.
“E il suo amico con la maglia dei Blackhawks – mi piacerebbe vederlo battere qualche dischetto da hockey!” e si fecero tutte una risata.
Poco dopo, Wendy si avvicinò alla sua amica del cuore, Michaela, e le sussurrò:
“Quel tizio, DeDo, aveva un tattuaggino con la scritta ‘Caffè Soave Lucca’ – lo hai mai sentito nominare?”
“Sì, certo!” disse Michaela con un tono cospirativo. “Ci sono persino stata delle volte. Sono famosi per i loro budini di riso. La crema morbidissima sa leggermente di arancia e vaniglia, sono deliziosi!”
“Cosa ci facevi a Lucca? Sono sicura che non avevi solo voglia di budini!”
“Beh, ti ricordi l’altro autunno quando la mia sorellina Lisa vinse quella gara regionale del liceo per violisti?
Il premio consisteva in sei settimane di lezioni con un compositore e liutaio di viole nel suo studio accanto al Caffè la Soave in via Burlamacchi a Lucca.
Allora per sei settimane ho portato Lisa in macchina a Lucca, e mentre lei era alle lezioni, andavo lì accanto a prendere un espresso e un budino di riso. E’ un posto molto carino.”
“Ma perchè DeDo avrà un tattuaggio del ‘Caffè la Soave’ sulla spalla? Cosa vorrà dire?”
“Beh, ho pensato come lo potremmo scoprire… Non hai detto che volevi andare ad un concerto al Lucca Summer Music Festival il prossimo sabato?” propose Michaela,
“Perchè non passare dal caffè la Soave prima del concerto? Qualcuno lí saprà chi è quel bellone con la sigla del loro caffè tatuato sulla spalla!”
“Hai ragione, muoio dalla voglia di andare a quel concerto!” disse Wendy ridendo. “Chi è che suona?”
“Chi se ne frega?” rispose Michaela, e si misero a ridere insieme.
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Un bel pomeriggio di sabato cinque giorni dopo, Wendy e Michaela entrarono nel caffè la Soave, indossando mascherine.
Dietro al banco c’erano due giovani… e DeDo.
DeDo non le vide entrare perchè stava facendo un caffè per un altro cliente.
“Posso servirvi qualcosa?” chiese uno dei baristi.
“Due cappuccini e due budini di riso per favore,” disse Michaela.
Aspettarono, e finalmente DeDo le vide.
“Buonasera,” disse Wendy.
DeDo non la riconobbe – ma non può essere criticato per questo perché la sua mascherina non era rosa, non indossava un costume da bagno e non erano nemmeno a Viareggio.
“Buonasera, signorine,” DeDo rispose.
“Mi stavo chiedendo se il caffè accettasse ordini per budini di riso in forme speciali, per occasioni speciali?” chiese Wendy.
Wendy e Michaela risero.
“Non mi ricordo d’aver mai fatto una cosa del genere,” disse DeDo. “Ma perché mi fai questa domanda? Hai in mente un budino di una forma particolare? Qual’è l’occasione speciale? Proviamo sempre a soddisfare i nostri clienti… specialmente le belle ragazze!”
“So che chiedo molto,” Wendy cominciò, “Ma veramente pensavo di ordinare quattro budini, ognuno con una forma diversa e unica. Non so neanche se sarebbe possibile farli!”
Questo colse la sua attenzione, e DeDo disse, “Ora sono davvero interessato. Se c’è qualcuno in Italia, anzi, nel mondo, che può fare budini speciali, è la mia famiglia e il Caffè la Soave! Siamo famosissimi per i nostri budini di riso! Quali quattro forme vorreste?”
“Beh…” disse Wendy lentamente, “Il primo a cui pensavo… potrebbe avere la forma di quella torre famosa lucchese con gli alberi in cima?”
“Quella si chiama la torre Guinigi” DeDo disse orgogliosamente. “Ed è il simbolo più famoso di Lucca, insieme alle belle mura che circondano la città.
“Non abbiamo mai avuto una richiesta per un budino a forma della torre Guinigi – torte sì, tante volte per molti anni – ma mai un budino…. Ma ci dev’essere sempre una prima volta, e noi siamo lucchesi e molto orgogliosi della torre Guinigi, allora… sì, ok, lo faremo per voi. Qual’è la seconda forma?
“Probabilmente se te lo chiedo ti metterai a ridere, e mi crederai scema, ma… potreste fare il secondo budino a forma di drone?” chiese Wendy.
“di drone?” rispose DeDo con un tono mistificato.
DeDo guardò Wendy più da vicino, negli occhi, e tutto ad un tratto fece un sorriso larghissimo e rise allegramente.
“Sì, sì un budino drone per la bella signorina!
E fammi indovinare: il terzo sarà nella forma di una bellissima rosa, non è vero?
“Sì!!!!!” disse Wendy allegramente, e Wendy e Michaela scoppiarono a ridere e si abbracciarono.
DeDo, Wendy e Michaela si misero tutti a ridere cosí forte che non riuscivano a smettere.
Le giovani che lavoravano al banco li guardarono, e pur non comprendendo di cosa si trattasse, cominciarono a ridere anche loro.
Le loro risate e il loro divertimento erano contagiosi: anche una coppia di clienti si misero a ridere.
Sentendo tutta la confusione, una signora attraente seduta a leggere il giornale in fondo alla sala si alzò e si avvicinò…
“Davide, sono anni che non ti sento ridere così,” disse sorridente. “Cosa c’è di tanto buffo?”
“Mamma, farò dei budini di riso speciali per queste signorine, che ne hanno bisogno per una… una… cosa?”
“Sarà per un compleanno!” disse Wendy tutta contenta.
“Sì, sì, diamine! Per una festa di compleanno!” DeDo disse. “Faranno un pranzo elegantissimo
ed hanno bisogno di budini di riso speciali per… per… il dolce!
Dato che ci saranno tanti familiari e tanti amici alla festa, hanno bisogno di quattro budini particolari! Amano tanto Lucca, come noi Mamma, e perciò vogliono un budino con la forma della torre Guinigi, un secondo a forma di drone..:”
“Come cosa?! Come un drone????” esclamò la mamma di DeDo molto sorpresa!
“Sì, sì Mamma, sarà una specie di drone allegro e festoso – vanno molto di moda per le feste dei giovani! Il terzo budino avrà la forma di una bellissima rosa, e il quarto sarà a forma di… di aspetta, come dev’essere il quarto budino?”
Wendy e Michaela si guardarono, risero, e misero le mani in aria: “Non lo sappiamo! Abbiamo bisogno d’ispirazione!”
“Allora… perché no… perché non farlo a forma della prima lettera del tuo nome?” chiese DeDo, guardando Wendy.
“Quello sarebbe davvero divertente, sì, fallo nella forma di un ‘W’,” rispose Wendy, sorridente.
“OK, bene, un ‘W’ per… per…?” disse DeDo provando a scoprire il nome della ragazza.
La madre di DeDo era abbastanza furba per capire che c’era qualcosa sotto tutto quello che stava succedendo, e volendo tanto bene a DeDo non volle intervenire in quello che DeDo stava facendo, qualunque cosa fosse.
Disse: “Ci sarà tanto lavoro DeDo, ma sembri determinato a soddisfare questa bella giovane… W!” e si voltò ridendo e tornò al suo tavolo in fondo al caffè per finire il giornale.
“E dove e quando devo consegnare questi magnifici budini, W?” chiese DeDo.
Wendy e Michaela si strinsero tra loro, sussurrando, e poi Wendy disse, “Potresti non lavorare sabato, DeDo?”
“Certo, questo caffè è della mia famiglia, posso liberarmi per consegnare i budini ovunque ne abbiate bisogno!” disse DeDo sicuro di sé.
“OK, allora, porta i budini sabato alle 15, per favore … a via Tartuffo, 31, a Pisa,” rispose Wendy.
“A PISA??????” borbottò DeDo.
“Non ti preoccupare, è un paese un pochino a sud di qui, ma non sarà troppo difficile da trovare,” disse Michaela, e tutte due delle ragazze si misero a ridere mentre uscivano.
“Aspettate un secondo!” disse DeDo alle ragazze sull’uscio.
Le ragazze lo salutarono ridendo, “Arrivederci a sabato, DeDo!!!!”
“E non ti scordare di portare anche il tuo amico che gioca a hockey!” aggiunse Michaela allegramente. “Bisogna festeggiare!”