Come tutti i gattini, sono curiosa, ma sono anche un po’ impaziente.

Prima guardo fuori dalla finestra dell’altana,

poi mi annoio, allora salto giù e poi salto sull’amaca,

ma poi mi annoio persino dell’amaca e allora corro a trovare nuovi posti per nascondere il mio topino,

e poi corro nel bagno per mangiare qualcosa,

e poi mi annoio di nuovo e corro da tutte le parti nell’appartamento come una matta e poi crollo…

In questo momento sono piuttosto annoiata per quanto lentamente si stia sviluppando il mio racconto allora, senza girarci troppo intorno, colgo l’occasione per raccontarvi subito alcuni dettagli della trama davvero succosi:

Prima di tutto,

bisogna che sappiate che il bel giovanotto DeDo è il

bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis 

nipote di Doppio R Guinigi.

Sì, si chiama Davide “DeDo” Guinigi.

Ho voluto dirvi questo adesso perché non sarebbe stato possibile per voi capire la prossima azione che farà DeDo — senza comprendere quella cosa super-importante che fece il suo antenato qualche anno prima, nel 1315.

Come Castruccio Castracani, Doppio R Guinigi era perfettamente conscio del pericolo militare con il quale Firenze e Pisa cercavano di intimidire Lucca.  Ma la risposta di ognuno di questi due signori a questa minaccia era ben diversa.

Castruccio Castracani credeva che Lucca avesse bisogno di una fortificazione difensiva strepitosa — allora si impegnò con passione alla costruzione di mura massicce ancorate da giganteschi baluardi fortificati per il suo Progetto BRENDA, e ci si dedicò con tutta la sua anima e tutta la potenza e la  fortuna della sua famiglia.

Doppio R Guinigi invece, decise che la cosa più importante di cui Lucca aveva bisogno era un’intelligenza superlativa su quello che i loro nemici stavano pianificando — in altri termini, Lucca aveva bisogno di spie.

L’entusiasmo del suo piccolo Paolo per la favolosa nuova torre Guinigi creava un perfetto pretesto per un aspetto importantissimo dell’infrastruttura della sua rete di spie: forniva un punto altissimo dal quale avrebbero potuto lanciare e ricevere piccioni viaggiatori, che potevano portare a Lucca avvertimenti fondamentali dei piani di guerra che Firenze e Pisa avevano su Lucca.

La famiglia Guinigi era favolosamente ricca, e controllava centinaia di banche, caffè, fattorie, botteghe, ed enti commerciali di tutte le specie. Fra gli inquilini delle fattorie di Doppio R, c’era una famiglia numerosa di contadini, con 13 figli maschi.  La famiglia si chiamava “Iacobi.”

Gli Iacobi lavoravano sodo ed erano molto leali a Lucca, e anche ai Guinigi. Doppio R mandò a chiamare il padre Iacobi al Palazzo Guinigi. 

Il padre era forte e assai intelligente, ma non era mai stato chiamato a Palazzo Guinigi, e aveva paura che al suo arrivo sarebbe successo qualcosa di non troppo positivo.

Doppio R lo incontrò sul portone di palazzo Guinigi —  un gesto di grande onore per il padre.  “Venga nel mio studio, signor Iacobi.”  Il padre ne fu lusingato, mai in vita sua era stato chiamato “signore,” proprio mai.

“Congratulazioni per la Sua grande, meravigliosa famiglia di figli maschi, signore!” Doppio R continuò, “Quanti ne avete in questo momento? 10? 12? 15?”

“Il Signore ci ha benedetto con 13 figli maschi sani, signor Guinigi,” disse il loro padre.

“Beh, le dirò subito la mia intenzione:  voglio assumerne otto, a pieno orario, iniziando immediatamente.  Lavoreranno per la mia famiglia per il resto della loro vita.  Ognuno guadagnerà uno stipendio eccellente, avrà in regalo da me una casa propria tutta ammobiliata,

un cavallo,  

una carrozza,

quattro completi d’abito,

una domestica,

ed un giovane che lo serva come assistente,” disse Doppio R. 

“Assumerò uno dei suoi figli come mio assistente personale.  Ho in serbo mansioni molto confidenziali per gli altri, dei quali né lei né sua moglie dovrete mai più domandare. 

Qual’è il vostro figlio più alto?” chiese Doppio R.

“Il mio figlio più alto di statura, beh, sarebbe il settimo, Gianfranco,rispose il padre.

“Fine, first send in Gianfranco for a private talk with me. When Gianfranco leaves, then send in all of the rest of your sons as a group” Double R instructed.

“Bene. Prima mandi Gianfranco per un’udienza privata con me. Quando Gianfranco mi avrà lasciato, mandi gli altri suoi figli in gruppo” gli ordinò Doppio R.

Gianfranco Iacobi entrò nello studio magnifico del palazzo Guinigi, e si inchinò solennemente a Doppio R. “E’ Suo desiderio diventare il mio assistente personale?” gli chiese Doppio R.

“Ma sì, diamine, Signore! Sarebbe un enorme onore!” rispose il giovane.

“Bene.  Allora farà una buona vita — se la sua lealtà a me e alla famiglia Guinigi sarà forte come il granito.  Ma se dimostrasse anche un minimo di infedeltà a me o alla mia famiglia, metterà a rischio la sua vita come pure le vite della sua futura moglie e figli.  Sono stato chiaro?” domandò minacciosamente Doppio R.

“Ma sì, senz’altro Signore!  Sono il suo servo leale, Signore!” Gianfranco rispose immediatamente, entusiasta.

Doppio R lo guardò attentamente per un minuto e prese la sua decisione.

“Bene.  Ecco il suo primo compito:

deve immediatamente andare dal direttore della zecca dei Guinigi che si trova nella prossima sala, e prelevare 1,000 monete d’oro della repubblica. 

Il direttore la attende.

“Poi bisogna procedere a comprare i migliori piccioni viaggiatori che si possano trovare nella Toscana — desidero solo i migliori — vanno portati al mio magazzino aviario in via Roma 19. Un gruppo dei miei soldati la accompagnerà cosicché nessuno le dia noia, glielo assicuro.

“Parlando chiaro:

desidero almeno 200 piccioni viaggiatori portati al sicuro dentro Lucca entro 30 giorni.   Se non può trovarne almeno 200 nella Toscana, allora dovrà andare a Genova o anche a Roma, se fosse necessario.  Se un allevatore non volesse venderle i suoi migliori piccioni viaggiatori, neanche a un prezzo allevato, gli dica che dovrà rispondere a Roberto Roberto Guinigi personalmente;

cosí dicendo sarà convinto a vendere, mi creda.

“Poi dovrà assumere il migliore addestratore di piccioni viaggiatori in Italia e portarlo a Lucca.  Voglio solo il migliore.  Trovi Umberto dei Bertoni e portalo qui.

Scopra quello che guadagna adesso, lo pagheremo il triplo — vogliamo che lui e tutta la sua famiglia traslochino a Lucca immediatamente. 

La famiglia Guinigi non accetta una risposta negativa.”

Mistificato da questo strano compito, ma determinato a rendere felice il suo nuovo padrone, Gianfranco Iacobi rispose immediatamente: “Sarà fatto esattamente come ha specificato Signore!” e uscì, andando all’ufficio del direttore della zecca dei Guinigi.

In walked 12 more of the Iacobi boys, most of whom were muscular lads from working hard and long hours in the fields of San Concordio.

Entrarono gli altri 12 figli Iacobi, la maggior parte dei quali erano muscolosi e prestanti per le tantissime ore a lavorare nei campi di San Concordio.

“Sedetevi,” ordinò Doppio R.  Si sedettero.

“Sono interessato ad assumere sette di voi.  Sono sicuro che vostro padre vi ha informato che desidero assumervi a vita, dandovi vantaggi che il vostro modo di vita attuale non potrebbe mai permettervi.

“Però, dovete capire che se accetterete questo compito, lascerete Lucca fra una settimana da oggi, ed andrete a stare in altre città della toscana, agendo come i miei occhi ed i miei orecchi personali. Mi avvertirete segretamente tramite piccioni viaggiatori di qualsiasi mobilizzazione o movimento militare o politico, o di qualsiasi cosa che potrebbe minacciare Lucca.

“Ma a qualsiasi cittadino di quella città, dovrete sembrare persone che hanno avuto uno scontro non specificato che vi ha portato a lasciare Lucca con grande disgusto, se non odio, per la nostra meravigliosa repubblica!” disse Doppio R. 

This explanation caused an animated but hushed conversation to be held among the Iacobi brothers, which went on for about ten minutes.

Questa spiegazione causò un animato ma sottomesso chiacchiericcio fra i fratelli Iacobi, che continuò per una diecina di minuti.

Finalmente Doppio R Guinigi, che non era abituato ad attendere nessuno, disse con una voce forte: “Basta con queste confidenze, deliberazioni e confabulazioni!  Basta!  I sette di voi che sono disposti a servirmi come ho descritto, devono venire con me nella mia biblioteca privata, subito!  Voi altri tornate a lavorare i vostri campi ed i vostri maiali e galline — andatevene immediatamente!”

Precisamente sette dei figli Iacobi andarono solennemente verso la biblioteca di Doppio R, salutando i loro altri fratelli.

Nella biblioteca privata, Doppio R disse, “Vi chiamerò ‘I sette magnifici’.

La vostra decisione si proverà eccellente per le vostre future mogli e figli. 

Se mi servirete fedelmente e lealmente come mie spie, sarete sempre sotto la protezione della famiglia Guinigi, avete la mia parola su quello!  Ecco i vostri compiti.”

Conseguentemente, Doppio R fece un giro della sala e dette una busta ad ognuno dei setti magnifici.  Doppio R acquistò una casa bellina per ogni figlio in ognuna di sette città:

Firenze,

Pisa,

Prato,

Arezzo,

Siena,

Livorno

e Pistoia.

Doppio R continuò: “Signori, i toscani passano le loro domeniche logorandosi su una cosa: le partite di calcio.  

Durante le partite il pomeriggio, nient’altro importa. Ci potrebbe essere un enorme carro da carnevale Viareggino nella strada con majorettes e musica forte, e nessuno se ne accorgerebbe perchè starebbero tutti pensando alle partite.

“Allora, ogni pomeriggio di domenica, ognuno di voi dovrà mandarmi un piccione con tutte le notizie importanti di cui devo sapere per proteggere gli interessi della famiglia Guinigi e della repubblica di Lucca.  Ed ovviamente, anch’io vi manderò piccioni viaggiatori, tutte le domeniche pomeriggio.

“Ed una volta all’anno, durante la grande processione di migliaia di persone che portano ceri per le strade di Lucca per la festa di Santa Croce il 13 di settembre, avrete qualcuno che vi rappresenterà — non potrete essere voi perchè voi dovrete SEMPRE far finta di non interessarvi affatto di Lucca, e non potrete mai venire a Lucca di persona!

Quelli che vi rappresenteranno verranno alla favolosa torre nuova sormontata da alberi che costruirò accanto a questo palazzo, che chiamerò la torre Guinigi — e sarà lì che arriveranno i piccioni viaggiatori e da lì partiranno. 

Adesso ad ognuno di voi do un anello speciale con sopra un grande numero sette in diamanti; quando il vostro rappresentante presenterà questo anello riceverà un bel sacchetto zeppo di monete d’oro che vi servirà bene fino all’anno dopo. 

E chiunque mi fornirà le migliori informazioni riceverà il sacchetto sicuramente più grande e più pieno!”

rise Doppio R.

Quando sentirono questo, i sette giovani Iacobi fecero un cenno di felicità  con il capo, cioè tutti eccetto un giovane che si alzò in piedi e disse:

“Signor Guinigi, lei sarà senza dubbio un uomo brillante e avrà considerato tutte le complicazioni e questioni possibili.  Però mi tocca domandare, poiché tutti questi piccioni devono andare e venire da Lucca una volta alla settimana – non attireranno facilmente l’attenzione dei vicini e delle autorità?

Non rischiamo di essere arrestati ed imprigionati, o peggio, in quanto spie perchè i piccioni potrebbero farci scoprire?”

Il signore Guinigi sorrise allegramente al gruppo.

Disse: “Non preoccupatevi di quello, amici miei!  Ho già mandato circa 50 dei miei uomini in tutta l’Italia, anzi in tutta l’Europa, ad acquistare ogni tipo di piccione comune — topi volanti vengono chiamati da alcune persone!

“Nel mezzo della notte per un periodo di sei mesi, lasceremo andare decine di milioni di questi piccioni comuni in ogni piazza, grande e piccola, Prato,

a Lucca,

a Firenze,

Pisa,

Prato,

Arezzo,

Siena,

Livorno

e Pistoia!

Poi i miei agenti in ognuna di queste città, daranno una sacco di quattrini a migliaia di vecchi e vecchie, poiché passino le loro giornate seduti in queste piazze a dare focaccia ed altri mangimi a questi migliaia di piccioni!

“I miei agenti pagheranno tanto anche migliaia di giovani genitori che portino i loro preziosi bambini nelle piazze per giocare con questi milioni di piccioni!

“Il risultato sarà che ci saranno piccioni di tutti i tipi ovunque!  Migliaia di vecchi e vecchie, giovani genitori e bambini saranno incantati dalle migliaia di piccioni! I piccioni faranno parte della vita toscana quanto il buccellato fa parte della vita dei Lucchesi!

NESSUNO MAI SI ACCORGERÀ’ DEI PICCIONI VIAGGIATORI PERCHÉ’ TUTTE LE CITTÀ’ SARANNO SOMMERSE DA MIGLIAIA DI PICCIONI COMUNI DAPPERTUTTO!”

Il giovane Iacobi, che aveva posto la domanda, guardò Doppio R e disse semplicemente, con una voce piena di ammirazione:

“Signor Guinigi, lei è un genio!”

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