Il Signor Lenci ed i suoi soci senior Massimo Oaktoni

e Natale Chuti, insieme a circa 15 dei loro dipendenti lavorarono febbrilmente sullo stratagemma per acquistare gli immobili che esigeva il Duca Castracani.

Ovviamente il problema più grande che si manifestava era la vasta quantità di terreno che il Progetto BRENDA esigeva per costruire delle mura gigantesche intorno a Lucca ancorate da massicci baluardi fortificati capaci di respingere persino l’esercito dei fiorentini

— ci sarebbe stato bisogno di trattare con tutte le botteghe, gli uffici, le case, i depositi, eccetera che stavano su quel terreno. 

Tutte queste strutture avrebbero dovuto essere demolite se si voleva implementare il Progetto BRENDA.

All’ora del loro appuntamento, i tre uomini si avvicinarono a Palazzo Castracani con ansia.

Se al Duca non fosse piaciuta la loro strategia, non solo avrebbero perso una grande commissione per la loro ditta, ma ciò avrebbe avuto un grande impatto negativo sulle loro carriere.

Il potere del Duca era così grande.

Una volta ammessi nello studio del duca, egli alzò il dito indice nella loro direzione e, puntandolo verso il signor Lenci, gli disse di cominciare subito la loro presentazione.

“Mio Duca, il Suo Progetto BRENDA è splendido, magnifico, e deve procedere immediatamente, tutti i veri lucchesi ne saranno immediatamente fieri!”

“Sì, sì, sì, ma eviti tutte queste formalità, signore.  Mi dica il Suo piano nel modo più diretto possibile,” rispose vigorosamente il duca.

Il Signor Lenci si inchinò con riverenza e fece cenno ad un suo dipendente di svelare una grandissima tavola di presentazione su un cavalletto. Il signor Lenci fece la seguente presentazione:

Mio Duca, la potenza della repubblica è immensa, e se Lei lo desidera, mobiliteremo immediatamente centinaia di squadre per la demolizione e polverizzazione delle squallide baracche che ingombrano il terreno necessario per il magnifico Progetto BRENDA

— Dica solo una parola!”

“D’altro canto siamo fiduciosi che il Duca, vista la Sua saggezza, desidererà un metodo più sofisticato e meno brutale per liberare dagli edifici la zona necessaria e per acquistare i terreni di cui abbiamo bisogno.”

“Non crediamo che i metodi tradizionali — come offrire semplicemente di acquistare gli immobili necessari per il Progetto BRENDA, di proprietà in proprietà, tramite transazioni d’acquisto convenzionali — sarebbe una procedura soddisfacente.  Con una tale procedura, ci si potrebbero mettere tanti anni, sarebbe straordinariamente caro,

senza contare tutti quelli che vorrebbero poi un riscatto dal re per toglierli dalle loro proprietà, sarebbe assurdo.

“Ci vorrà un approccio più veloce e meno costoso, sollecitiamo quindi il Duca a considerare la seguente strategia furba ed efficace, che siamo fiduciosi possa portare al risultato sperato: che gli abitanti abbandonino le proprietà necessarie… 

entro un massimo di 60 giorni!

“La nostra strategia è, semplicemente, di rendere l’abitazione di quelle zone

così nociva,

così difficile,

così completamente odiosa,

che tutti vorranno scappare di lì e saranno grati di accettare qualsiasi cifra che il Duca sia disposto a pagare pur di uscirci.”

“PRIMA:

Proponiamo di assumere Umberto Umberti,

il capo dei contadini che lavorano per le molteplici fattorie di San Concordio,

allo scopo di far invadere le proprietà con migliaia di maiali,

galline,  

cavalli,

pecore e capre

ed un cane da pastore.

Le strade e le vie saranno intasate dappertutto con le escrezioni del bestiame ed ovunque ci puzzerà da morire!”

“SECONDO:

Proponiamo di comprare tutta la produzione dell’enorme manifattura dei tabacchi

che state facendo costruire, e di darla via gratis a qualsiasi persona predisposta a fumare nella zona dove il Progetto BRENDA è destinato ad essere costruito. 

L’aria sarà inquinata di fumo che soffocherà chiunque ci si fermi!”

“TERZO:

Proponiamo di assumere gruppi di cantanti con voci e tamburi fortissimi assieme ad altri strumenti, che condurranno una serie di Concerti Summer, 24 ore al giorno, puntando il loro chiasso interminabile verso la proprietà necessaria per il Progetta BRENDA.  I rumori faranno impazzire la gente!

“QUARTO: Proponiamo di costruire come minimo 10 Musei della tortura in tutta la zona. 

Chi vorrebbe stare vicino ad una di quelle cose?!?”

“QUINTO:

Proponiamo di acquistare almeno 50 giraffe    

e di assumere uomini che cavalcando le giraffe nella zona guarderanno nelle finestre al primo piano delle case di tutta la zona a tutte le ore del giorno e della notte.

Chi tollererebbe una certa invasione della privacy?

“FINALMENTE E MOLTO PIÙ’ IMPORTANTE:

Proponiamo di deviare un enorme canale di acqua del fiume Serchio che diventerà un canale bellissimo che passa dal centro della città — proponiamo di chiamarla i Fossi — ma che inonderà la zona di cui abbiamo bisogno per il Progetto BRENDA.

Una volta che se ne saranno andati gli abitanti, costruiremo le mura massicce di Lucca, e il canale servirà come un fossato attorno alle mura dopo che saranno completate!”

Il Signor Lenci si fermò e guardò il Duca Castracani. 

“Mio Duca, se accetterà queste proposte, pensiamo di poter ottenere tutta la proprietà necessaria per il Progetto BRENDA in meno di 60 giorni!

Cosa ne pensa?”

Il Duca Castracani si alzò in piedi.  La furia si notava nel suo collo e sulla sua faccia.   Cominciò ad avere un color rosso pomodoro e persino le vene del collo gli sporgevano fuori!

Gerardo, l’assistente del duca si spaventò e chiese:

“Cos’ha, mio Duca? Come posso assisterLa?”

Il Castracani esplose di rabbia! 

“NEL NOME DI DIO — CHE CI FANNO LE GIRAFFE IN QUESTO PIANO????!!!!! NON CAPITE CHE UN ESERCITO DI GIRAFFE è LA COSA PIù PERICOLOSA CHE SI POTREBBE MAI PORTARE A LUCCA?!!!!! SONO TRADITORI QUESTI UOMINI?!!!!!”

Gerardo si slanciò verso il Signor Lenci e lo scosse:

“Dica al Duca che non ci saranno giraffe!!!! Glielo dica subito!!!!”

Scioccato da tutto, il Signor Lenci urlò:

“NESSUNA GIRAFFE! E’ STATO L’ERRORE DEL MIO DIPENDENTE!

GLI HO DETTO DI SCRIVERE ‘CAVALLI’ ED INVECE HA SCRITTO ‘GIRAFFE’! 

NON CI INTERESSANO AFFATTO LE GIRAFFE E LE POSSO GARANTIRE CHE CATTUREMO QUALSIASI GIRAFFA CHE SI POTREBBE AVVICINARE AL PROGETTO BRENDA E LA MANDEREMO A STARE A SIENA!!!

POTRANNO CORRERE INTORNO ALLA PIAZZA DEL CAMPO– MAI MAI MAI A LUCCA!!!

Sentendo questo, il Duca Castracani si calmò lentamente, e bevve acqua ghiacciata da un bicchiere alto.  Si mise seduto.

“Allora assolutamente nessuna giraffe?” chiese il duca.

“ASSOLUTAMENTE NESSUNA, DUCA. NESSUNA GIRAFFA AFFATTO — NESSUNA!!” rispose subito il Signor Lenci.

Il duca stava seduto silenziosamente, pensieroso.  Tutti nella sala erano perfettamente quieti ed immobili.  Passarono minuti e minuti.

Finalmente il duca parlò:

Va bene allora, fatelo… ma ricordatevi: NESSUNA GIRAFFA!!!”

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